Il Progetto

Il progetto “ALLENA-MENTI” si prefigge l’obiettivo strategico di prevenire e contrastare, nel territorio salernitano, la dispersione scolastica e fenomeni di disagio psicosociale.

S.O.Solidarietà” è un’associazione che da anni opera in Africa ma allo stesso tempo è molto sensibile e molto attenta ai problemi socio culturali del proprio territorio e soprattutto nella città nella quale è sorta: Salerno, che negli ultimi 20 anni ha vissuto un profondo cambiamento adeguandosi alle nuove linee culturali che mettono al centro dell’interesse pubblico e comune i più deboli ma anche i più piccoli.

Ben consapevole che se si vogliono cambiamenti positivi e duraturi è necessario ed inevitabile investire sulla popolazione giovanile, l’associazione ha lavorato in questa direzione affiancando le politiche territoriali, le scuole e le istituzioni cercando di coinvolgere i nuclei familiari.

Nonostante questo percorso verso il welfare, sul territorio salernitano ancora persistono delle aree ad alto rischio nelle quali la popolazione giovanile e le loro famiglie sono caratterizzate da disagi economici, scarsa formazione culturale e comportamenti al limite del lecito.

Con il progetto “Allena-menti” che comprende percorsi di educazione alla legalità, percorsi di supporto scolastico, percorsi di sostegno alla genitorialità consapevole, si mettono in moto un insieme di azioni che possano portare mutazioni comportamentali positive.

Il progetto porta una risposta ai bisogni rilevati e getta le basi per un sistema relazionale che in due anni può profondamente incidere e modificare il futuro della prossima generazione.

Tutte le iniziative, infatti, favoririscono l’assunzione di comportamenti consapevoli e responsabili da parte di numerosi attori della fascia sociale quali gli alunni, i genitori, gli insegnati, gli operatori ecc.

Considerato che il successo degli alunni (performance positive) è in diretta relazione con la situazione che si vive in famiglia e fuori dal contesto scolastico, e che spesso l’insuccesso scolastico è legato a disagi di cui non sempre gli alunni o le famiglie hanno consapevolezza, il progetto cerca
di rimuovere i possibili ostacoli al dialogo, e nel contempo fare in modo che l’intero nucleo familiare possa trovare sostegno e persone competenti con cui relazionarsi in un ambiente quale quello scolastico, il quale da luogo deputato alla sola istruzione dei figli diviene così luogo di istruzione familiare e sociale.

In base a tali premesse, lo sport rappresenta un veicolo efficace e fortemente motivante per gli alunni, nell’affrontare gli attuali problemi del disagio giovanile, della dispersione scolastica, dell’emarginazione, del razzismo. ed a valorizzare il ruolo educativo dello Sport, ed anche a sostenere. Il progetto “ALLENA-MENTI” si pone come obbiettivo generale l’attuazione di un percorso di interventi che metta in luce tali aspetti educativi e formativi legati allo sport, sostenendo l’importanza di questa attività umana che storicamente si fonda su valori sociali, educativi e culturali essenziali.

Inoltre, obiettivo prioritario del progetto sarà il sostegno alla genitorialità e il superamento dello stato di solitudine sociale in cui spesso le famiglie vivono i loro problemi; obiettivo, certamente, non avulso da quello che la scuola deve istituzionalmente perseguire e, comunque, attinente alla specificità stessa della Scuola: garantire il successo formativo degli alunni e l’apertura al territorio attraverso atti tesi a promuovere un rafforzamento del rapporto tra mondo della scuola e società, nella consapevolezza dell’importanza del ruolo strategico svolto dall’istruzione per la crescita della persona, per il consolidamento dei diritti di cittadinanza e per lo sviluppo civile e democratico.

Il progetto mira a focalizzare l’attenzione sugli alunni in difficoltà, partendo dal presupposto che, nel contesto del paese, caratterizzato da condizioni di disgregazione sociale indotte dal mancato sviluppo civile ed economico, la dispersione scolastica è un problema sociale che interessa la famiglia, il gruppo dei pari, la scuola, le diverse agenzie educative e le Istituzioni.

I risultati attesi, pertanto, dovranno essere:

  • acquisire esperienze formative, capacità di integrarsi con gli altri, rispetto delle regole come elemento di educazione alla legalità contro i pericoli della emarginazione sociale e delle devianze giovanili;
  • ridurre i fattori di disagio relazionale familiare attraverso lo sviluppo di modalità comunicative ed educative maggiormente adattive e funzionali
  • ridurre la marginalità sociale, in base alla scansione temporale, ai supporti didattici, alla qualificazione degli esperti. Si prevede, alla fine dell’attività formativa, l’acquisizione di competenze che permettano un’operatività proficua, ipotizzando il conseguimento degli obiettivi prefissati.

L’intervento si articolerà in 3 momenti:

A. Interventi di ricerca/azione sul territorio finalizzati a favorire la progettualità e la partecipazione democratica, la collaborazione e la solidarietà, promuovere sentimenti di accettazione e riconoscimento reciproco, educare all’autostima e alla valorizzazione personale, al lavoro di gruppo, offrire modelli positivi e stimolare abilità pro-sociali (life skills), rivolti ad un numero di 20 destinatari individuati dagli Istituti scolastici, per un totale di 600 ore di formazione.

Il progetto mira alla realizzazione di azioni efficaci nelle seguenti aree:

  • Area della prevenzione del disagio e della promozione della persona grazie all’aspetto sportivo
  • Area dell’integrazione
  • Area del sostegno alle dinamiche relazionali genitore-figlio.

Saranno previste attività che promuovano occasioni di arricchimento della coordinazione motoria di base e tecnico-specifica.

B. Interventi di empowerment genitoriale ossia di valorizzazione e promozione delle abilità dei caregiver, al fine di aiutarli nella riscoperta delle proprie conoscenze e competenze e permettergli di utilizzarle in maniera via via più consapevole e intenzionale dal punto di vista educativo; ciò attraverso una metodologia relazionale basata sulla co-costruzione di nuovi significati tra genitori e figli. L’intervento si svilupperà su un totale di 20 incontri effettuati mensilmente per una durata temporale di 3 ore, con i suddetti nuclei parentali individuati.

Gli interventi di “Sostegno alla genitorialità” sono rivolti alla persona che vive l’esperienza educativa: il genitore.

L’intento è di dare accoglienza ai genitori, così da promuovere in essi una riflessione sui propri vissuti attraverso il confronto e
lo scambio reciproci. Risulta fondamentale affrontare la conoscenza delle componenti sociali, culturali e psicologiche che intervengono a definire la qualità dell’essere genitore e del porre in atto la funzione genitoriale in condizioni “normali”, poiché solo una visione d’insieme positiva consente di comprendere al meglio gli elementi di disagio che possono manifestarsi anche in condizioni di “normalità” suggerendo le risposte più adeguate.

C. Interventi di informazione, comunicazione e sensibilizzazione rivolte ai soggetti del territorio, affinché possano svolgere un ruolo sinergico con la comunità per prevenire i fenomeni di disagio psicosociale, criminalità, nonchè rafforzare il senso civico e promuovere la cultura della legalità.

In linea con gli obiettivi, e allo scopo di offrire la massima visibilità al progetto “Allenamenti”, si intende mettere in campo una serie di azioni di comunicazione e informazione.

Le azioni di Animazione territoriale del progetto mirano a sostenere il benessere sociale, al fine di determinare un valido inserimento dei soggetti indicati nella comunità locale, operando in maniera attiva sulla rete locale nella quale sono inseriti i soggetti. Attenzione particolare sarà quindi rivolta al soddisfacimento del bisogno di informazione e sensibilizzazione territoriale rispetto a tematiche relative al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, al fine di promuovere lo sviluppo di una cultura positiva, di socializzazione, integrazione e informazione.

Mediante le azioni previste, si coinvolgeranno i destinatari e le rispettive famiglie in un percorso comune, sistematico ed attivo, riconoscendo il loro “saper-fare”, attivando le loro risorse, credendo nelle capacità di cambiamento dei soggetti beneficiari e dei loro contesti. 

Il gruppo assume la funzione di un’officina, cioè luogo dove si crea, uno spazio preparatorio dove si può tentare e ritentare, sperimentarsi fuori dal contesto reale, senza paura di sbagliare o di essere giudicati.

Il progetto presenta i seguenti aspetti innovativi:

  • Rilanciare e promuovere il valore della pratica sportiva sotto il profilo delle azioni di prevenzione del disagio e di promozione dello “star bene”, in grado di connettere genitori, ragazzi, educatori e istituzioni;
  • Coinvolgere la partecipazione di atleti che praticano attività sportiva agonistica, come testimoni e modelli di buone pratiche da seguire;
  • Promuovere la coesione con le scuole appartenenti al progetto, valorizzando il ruolo dell’istituzione scolastica in sinergia con le altre realtà presenti nel tessuto sociale di riferimento anche attraverso l’organizzazione di elaborati e manifestazioni finali;
  • Favorire ed incentivare lo scambio di esperienze e di finalità del progetto con il territorio.